×
Verifica disponibilità

Booking on line

Escursioni in Sardegna: i percorsi storico naturalistici da fare a Porto San Paolo

117-escursioni-porto-san-paolo-sardegna

Attraverso il recupero della fitta rete di percorsi storici, si sta riscoprendo il filo di unione tra le due componenti del territorio comunale di Loiri Porto San Paolo: il mare e l’ entroterra. La via degli stazzi (tipiche case padronali campestri della gallura) è indubbiamente quella più significativa perché la ragnatela di viottoli e strade campestri è quella che ha permesso tra il XVIII e il XIX secolo di mettere in stretto contatto piccoli nuclei familiari sparsi nelle campagne con le altre realtà territoriali.

Sono stati studiati, catalogati e mappati i sentieri del territorio che dovranno mano a mano essere resi fruibili ai visitatori. Sinora sono stati allestiti due sentieri: Romeo e Giulietta di Paulesa (nell’entroterra) e Lu Caminu di Li Falchi che parte da La Castagna e raggiunge Porto San Paolo. Il visitatore sarà accompagnato da una serie di indicatori in legno e troverà il racconto della vita che si è svolta nei luoghi nei cartelli illustrati che si trovano lungo il percorso.

Sentiero Romeo e Giulietta di Paulesa

Il territorio di Loiri Porto San Paolo è un’unione armonica di terra e mare, come ben si deduce dal nome dato al Comune, Loiri nell’entroterra fertile e Porto San Paolo sul mare di Tavolara. E proprio dal mare arriva il primo popolamento della collina che andremo a visitare a testimonianza di quanto forte e universale sia questo legame inscindibile tra i due elementi della natura. Chi l’avrebbe mai detto che il borgo di Montilittu e la bella città di Verona avessero qualcosa in comune, eppure… Paulesa, la collina granitica, ricca dei tipici anfratti rocciosi della Gallura noti come tafoni, custodisce il luogo e la memoria della presenza di due giovani innamorati in fuga per la salvezza del loro amore osteggiato e le peripezie che la loro famiglia ha subito nel corso dei secoli, sempre a causa di un amore impossibile… seguite il sentiero e rivivrete le loro storie.

 

Sentiero lu caminu di li Falchi

È un sentiero lungo circa 11 km che porta dall’entroterra al mare; lungo il sentiero si incontrano stazzi abbandonati e a metà percorso ci si ferma presso l’abitazione della famiglia da cui ha tratto origine il nome del percorso: frati Falchi.

Qui i racconti del focolare (Li conti di lu fuchili) che tenevano incatenati gli irrequieti bambini per i quali quei racconti avventurosi prendevano vita e si animavano, diventando quasi veri, sono raccontati nel pannello illustrato che si trova nei pressi dello stazzo.

È una fredda sera del 1920 e, nello stazzo che qui vedete, Andrea Careddu sta raccontando ai suoi nipoti perché sono conosciuti come “frati Falchi”. Tutto si deve a suo nonno Andrea, noto come “lu falcu cecu”. Il camino è acceso, una fiamma viva arde nel focolare e i bambini vedono nette e abbaglianti le immagini della storia comporsi davanti ai loro occhi. Andrea era un bambino vispo e sereno che viveva a Calangianus, nello stazzo di Cuncata; pare avesse l’abitudine di girare con una fava secca legata a una corda con la quale, con grande abilità, attirava e catturava le galline; forse per questa perizia nell’afferrare le prede fu chiamato “lu falcu cecu”. La sua vita cambiò per sempre quando i suoi fratelli furono assassinati perché avevano rifiutato di dare in sposa a un ragazzo della famiglia Alvisa una delle loro sorelle; ebbe inizio una terribile faida. Andrea uccise gli assassini e si diede bandito. Fu imprigionato più volte ma riuscì sempre a evadere in modo avventuroso. Dopo più di 20 anni di latitanza si consegnò ai Carabinieri che aveva sempre rispettato, si sposò ed ebbe due figli; fu però ucciso mentre cavalcava libero e felice col figlio Paolo; gli Alvisa non avevano dimenticato il torto subito.